Vernici: non basta solo il colore!

Ti sei mai chiesto se scegliere le pitture con le quali verniciare gli ambienti dove vivi o lavori sia solo una questione di gusto? In effetti non lo è perché sia durante che dopo la loro applicazione molte di esse rilasciano in aria sostanze tossiche, per l’uomo e gli animali domestici, chiamate Composti Organici Volatili: COV (VOC nella versione internazionale).  Questi sono i principali agenti dell’inquinamento indoor, stimato fino a 8 volte superiore quello esterno!

Scegliere la pittura non è quindi un aspetto esclusivamente estetico perché incide sulla tua salute e quindi sulla qualità di vita, considerato che chi sta bene in generale vive più felice. Aggiungo il fatto che un ambiente di lavoro sano porta a risparmiare sui costi complessivi, grazie alla diminuzione delle assenze per malattia da parte dei lavoratori.

Cosa è una pittura?

Dal punto di vista tecnico sono vernici colorate costituite da solventi (per migliorarne l’applicabilità), pigmenti (che danno colore) e leganti (funzione di adesione e protezione) che possono essere di origine sintetica o naturale.

Quando scelgo una pittura faccio attenzione ai suoi componenti in quanto trovare scritto sulle confezioni “ad acqua” non significa che sono naturali! Le idropitture, o vernici ad acqua, hanno sostituito le vernici a tempera (che tendono a sfogliarsi e staccarsi dopo poco tempo) ma possono sempre contenere componenti di origine sintetica e quindi non biocompatibili (salubri per gli esseri viventi).

I prodotti di sintesi non fanno parte del ciclo naturale, che consente il recupero dei residui, e per questo l’utilizzo di vernici che ne contengono dà luogo a due ordini di problemi:

  • per la Salute: la loro pericolosità è nota ma ancora da valutare nelle patologie a lungo termine;
  • per il Confort abitativo: riducono la traspirabilità con innesco e propagazione di muffe e batteri.

Saper scegliere una pittura vuol dire anche avere un comportamento ecologico e sostenibile, evitando di compromettere la propria salute, l’ambiente e di sprecare soldi.

Cosa deve garantire

Nella mia attività professionale tengo bene in mente che il primo requisito di un edificio per il benessere di chi li abita è avere un involucro capace di garantire la traspirabilità (capacità di far penetrare e fuoriuscire naturalmente il vapore acqueo). Questo è un attributo indispensabile per assicurare anche la durabilità e la corretta funzionalità degli edifici nel tempo. Specialmente le pareti perimetrali devono poter funzionare come filtri naturali dell’aria e svolgere la funzione equilibratrice dell’umidità.

I problemi legati alle muffe ed alle condense si presentano soprattutto nei locali dove non c’è una buona circolazione dell’aria (per esempio bagni ciechi), nei bagni e nelle cucine ma in genere dove c’è una grande differenza di temperatura tra l’aria interna e le pareti perimetrali.

Sapevi che quasi la metà del peso di una vernice evapora in poco tempo per effetto dei solventi? Per quelle con leganti sintetici (resine e colle) il pericolo per la salute è costituito dal fatto che evaporano più lentamente dopo l’applicazione e continueranno a farlo nel tempo rilasciando aerosol dannosi. Inoltre, dopo la completa evaporazione dei solventi, il legante lascia uno strato sottile ma resistente sulla parete con il risultato di impedire la traspirazione, facilitando lo sfogliarsi dopo qualche anno.

Questo non accade con le vernici a base d’acqua, con pigmenti e leganti naturali.

Alcuni esempi di leganti naturali sono il grassello di calce (ottenuto dalla cottura di roccia calcarea e successivo “spegnimento” in d’acqua con conseguente carbonatazione), oli vari, cera d’api, amido ma anche prodotti come uova (albume) e latte (caseina). Esistono, inoltre, alcune vernici a base di resine naturali, estratte ad esempio da pini e larici, che danno al prodotto finale ottime proprietà lavabili e un effetto coprente superiore

Vuoi saperne di più

C’era una volta e oggi … pure

La pittura a calce, risalente ai romani, ha la caratteristica di creare un legame indissolubile tra le molecole che formano la pittura e il supporto sottostante, che la fanno diventare un tutt’uno con la muratura retrostante a condizione che venga stesa su un supporto avente la stessa natura, quindi un intonaco a base di calce. Insieme formano un prezioso alleato per la salute abbinando grandi possibilità espressive che possiamo ancora vivere a distanza di centinaia, se non migliaia di anni.

Per il cosiddetto “colore” si possono utilizzare pigmenti organici o minerali, come terre naturali, spezie o anche fiori. L’uso di queste sostanze per ottenere i risultati cromatici desiderati non è certo una novità considerato che già i romani, ma prima ancora egizi, inca ed aztechi, utilizzavano diverse terre e piante per colorare gli edifici.

Un prezioso aiuto dalla scienza

Oggi, grazie alle nanotecnologie, esistono vernici e pitture a cui vengono inglobate delle microsfere cave di materiali minerali, ceramica o vetro che contribuiscono a migliorare l’isolamento termico e/o acustico delle superfici trattate grazie al potere delle cellule chiuse di aria

Per esperienza so che queste vernici sono solo un aiuto e non possono in alcun modo sostituire, neanche parzialmente, sistemi di reale isolamento quali il cappotto termico (leggi il mio articolo).

Esistono delle vernici che, imitando il comportamento delle piante, purificano l’aria grazie ad una polvere inorganica capace di riprodurre il fenomeno della fotosintesi; con questo tipo di vernici si riesce a debellare batteri, muffe e cattivi odori come quello del fumo.

Sono le pitture fotocatalitiche, inizialmente utilizzate sulle pareti esterne dove ricevono maggiori quantità di luce ed attivano un meccanismo naturale simile alla fotosintesi delle piante; in questo modo, attraverso l’azione della luce, si promuove una reazione chimica capace di combattere l’inquinamento.

La loro caratteristica fisica è di non contenere composti organici volatili e viene venduta sotto forma di una pittura inorganica a base acquosa, utilizzabile sia per ambienti interni che per verniciature esterni.

Il suo componente principale, il biossido di titanio, in presenza di luce riesce a decomporre gli agenti inquinanti, compreso il particolato atmosferico presenti nell’aria, e trasformarli in sostanze non nocive. Questo processo evita, tra l’altro, che lo sporco da inquinamento aderisca alle superfici trattate e per tale motivo lo si sta sperimentando nei tunnel stradali di maggiore lunghezza e densità di traffico. L’uso di queste vernici non si limita agli ambiti urbani ed edilizi ma anche in ospedali, ambulatori, scuole e laboratori, perché possono generare effetti positivi in termini sia di antinquinamento che di antibattericità.

In effetti ho potuto verificare che queste vernici sono utili anche all’interno degli edifici perché oltre alla purificazione dell’aria, la pittura fotocatalitica ha la capacità di eliminare muffe, microbi e batteri che spesso degradano ambienti dove c’è un ridotto ricambio d’aria, oltre ad essere dannosi per la salute dell’uomo. Inoltre, poiché è in grado di decomporre sostanze come lo zolfo e l’azoto, questo tipo di pittura limita la formazione di cattivi odori negli ambienti chiusi.

Idrorepellenzatraspirabilità e resistenza all’azione corrosiva delle sostanze acide, sono caratteristiche che rendono queste vernici i materiali ideali per il ripristino delle facciate degli edifici. Tra l’altro il principio della fotocatalisi può essere applicato a diversi materiali edili da rivestimento. I potenziali campi di applicazione di queste vernici sembrano davvero molteplici ma ancora del tutto da verificare.

I possibili vantaggi della loro applicazione comprendono anche la proprietà di riflettere una gran parte della radiazione solare infrarossa, riuscendo così ad impedire l’eccessivo passaggio di calore. Da questo sembrerebbe, perciò, che stiamo parlando di un prodotto eco-sostenibile che, mantenendo più fresco l’ambiente, comporterebbe un risparmio sull’energia elettrica usata per il condizionamento.

Mentre il modo scientifico sta analizzando a fondo le proprietà del biossido di titanio, nelle sue varie forme ed applicazioni su vasta scala, per verificarne meglio tutte le sue caratteristiche, potenzialità ed effetti che restano ancora da scoprire a fondo, con questa pittura è stato realizzato il più grande murales green d’Europa, Hunting Pollution, nel quartiere Ostiense di Roma. E’ stato calcolato che l’intero murales, di circa mille metri quadrati, pulirà l’aria della città quanto un bosco di trenta alberi.

Riepilogando, nella scelta di una pittura queste le priNcipali caratteristiche da considerare:

  • Traspirabilità: il passaggio del vapore tra il supporto trattato (legno, pietra, cotto o muro che sia) e l’ambiente circostante è sempre garantito. Il valore di riferimento è il simbolo “µ – resistenza al passaggio del vapore” da controllare sulle etichette e/o sulle schede tecniche da leggere.
  • Compatibilità con i supporti: nel caso di prodotti naturali la compatibilità è sempre garantita; l’impiego per i diversi supporti necessita di un buon grado di informazione.
  • Economicità: le rese espresse in m²/l sono generalmente alte ed il più delle volte superiori a quelle delle vernici convenzionali, in particolare per quanto riguarda interventi su supporti di legno e in laterizio.
  • Manutenzione: abitualmente con l’impiego di prodotti naturali la manutenzione è facile e le tecniche di applicazione adatte a tutti i livelli di manualità ma soprattutto intuitive.
  • Sensoriale: ultimo ma non meno importante l’aspetto sensoriale, anche per gli addetti ai lavori, dove l’aspetto ludico viene valorizzato, i profumi sono variegati e ricchi di spunti interessanti e le esperienze tattili ci invitano ad amare maggiormente il luogo che abitiamo.
  • Lavabilità: questa caratteristica non significa, come si crede, che la pittura può essere lavata con una spugna e un po’di detersivo ma che resiste ai colpi e non fa penetrare le macchie. Una buona lavabilità comporta una minore traspirabilità e viceversa.